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I consigli da seguire nel processo Scan to BIM per ottenere modelli digitali perfetti

Il processo Scan to BIM permette di sfruttare le nuvole di punti per elaborare un modello BIM completo di tutte le informazioni utili alla realizzazione del progetto.

Dopo aver visto le fasi dello Scan to BIM, ecco alcuni consigli da seguire per ottenere modelli digitali precisi e adatti alla natura del progetto.

Effettuare con particolare attenzione il rilievo laser scanner e l’elaborazione della nuvola di punti

Per realizzare un modello BIM dettagliato, preciso e ricco di informazioni è fondamentale realizzare un buon rilievo.

Il laser scanner rispetto alle tipologie di rilievo tradizionale ha il vantaggio di risultare più preciso, veloce ed efficiente, ma la fase di rilievo deve essere ben organizzata e strutturata per evitare problematiche ed errori.

Anche la nuvola di punti ottenuta non va sottovalutata. Questa, infatti, dopo il rilievo va modificata e rielaborata, rendendola più accurata e precisa e selezionando con cura le informazioni necessarie al progetto.

Con una nuvola di punti di qualità, il BIM Specialist che si occupa della realizzazione del modello BIM ha tutti gli strumenti per estrapolare le informazioni a lui necessarie senza il bisogno di ulteriori rilievi, risparmiando così tempo e denaro.

Avere una corretta strategia di gestione del processo Scan to BIM

Durante la modellazione, nel processo Scan to BIM il team prende numerose decisioni che influenzano il risultato del modello.

Queste scelte, di conseguenza, influenzano anche il lavoro di architetti, progettisti e imprese che andranno a realizzare il progetto basandosi sul modello BIM.

Per questo motivo è fondamentale lavorare con una strategia d’azione che prevede la massima chiarezza. Tutte le decisioni e le scelte fatte durante la modellazione vanno accuratamente studiate e riportate per entrare a far parte del manuale d’uso del modello BIM.

In questo modo il lavoro del team è sempre tracciato e si crea un database completo e dettagliato, che agevola l’utilizzo del modello per tutte le figure professionali che ci lavoreranno successivamente.

Scegliere il corretto LOD per il progetto

Un modello BIM non ha bisogno di essere riempito con tutti i dati e le informazioni relativi alla costruzione, bastano semplicemente quelli necessari alla realizzazione del progetto.

Per questo nel processo Scan to BIM è necessario scegliere il giusto LOD per il modello, ovvero il livello di definizione o di dettaglio.

Il LOD indica il livello di approfondimento con cui devono essere rappresentati gli elementi all’interno del modello BIM.

È utile per inserire nel modello solo le informazioni necessarie al progetto e per rendere il lavoro più snello ed efficiente e limitare la possibilità di errori.

In ogni caso l’ideale è non esagerare mai con i dettagli, pena lo spreco di tempo e la restituzione di un modello pesante e lento.

Nella maggior parte dei casi basta riportare in modo accurato:

  • La forma degli oggetti;
  • Le loro dimensioni;
  • La loro posizione nello spazio.

Se gli oggetti sono particolarmente elaborati nelle loro forme e dimensioni, per evitare di appesantire il progetto è meglio lavorare con strumenti di modellazione avanzata, per riprodurli all’interno del modello in modo accurato ma semplice e leggero.

Come fare un rilievo ben fatto: una fase ancora troppo sottovalutata

La fase di rilievo in un progetto è fondamentale, ma ancora oggi troppo spesso viene sottovalutata. Ecco perché è importante essere precisi in questa fase e come fare un rilievo accurato.

Sulla fase di rilievo si poggia l’intera progettazione di un edificio

Troppo spesso, per risparmiare tempo e denaro o per eccessiva fiducia negli strumenti a propria disposizione, si tende a realizzare la fase di rilievo senza la dovuta precisione e accuratezza.

Quella del rilievo è però una fase fondamentale, perché è su di essa che si basano tutte le fasi successive di progettazione e costruzione. È proprio in questa fase che si fanno gli errori maggiori, che possono compromettere l’andamento dei lavori, arrivando persino a causare la chiusura del cantiere.

Rilievo e titolo edilizio

Eseguire un buon rilievo è importante non solo per evitare errori nella progettazione e per rendere i lavori più fluidi ed efficienti. È importante anche e soprattutto per ottenere bonus e detrazioni fiscali.

Il rilievo è una rappresentazione dello stato di fatto dei luoghi in cui andranno effettuati i lavori. Se questa non corrisponde con la realtà, a causa di imprecisioni ed errori nel rilievo, si può arrivare all’invalidazione del titolo edilizio, la pratica amministrativa fondamentale per eseguire i lavori.

Questo è un danno notevole, sia perché rallenta i lavori, ma anche e soprattutto perché il titolo edilizio serve per ottenere detrazioni fiscali e risparmiare sul costo dei lavori. Invalidarlo significa dover rinunciare a questo tipo di bonus.

Per evitare tutto questo, come fare un rilievo topografico ben fatto, con risultati sicuri e precisi?

Come fare un corretto rilievo architettonico

La prima cosa da fare è scegliere gli strumenti più adatti per il rilievo. Ogni rilievo ha la sua strumentazione più adeguata, ma il consiglio è quello di scegliere strumentazioni dotate delle ultime tecnologie come il rilievo con i droni e con il laser scanner.

Questo tipo di tecnologia è più preciso e permette di ottenere nuvole di punti più pulite, semplici da estrapolare e da convertire in modelli BIM privi di errori

Eliminare i problemi prima del rilievo

Un altro elemento fondamentale per un buon rilievo è ridurre la possibilità di errori evitando le problematiche comuni durante un rilievo. Per farlo si parte da un’analisi accurata del territorio e delle sue caratteristiche, per definire una corretta strategia d’azione.

Vedere il rilievo come un investimento

Infine, come abbiamo specificato più volte, un rilievo ben fatto non è un semplice costo come spesso si pensa, ma un investimento. Il rischio di perdere l’accesso alle detrazioni fiscali ne è una prova concreta.

I rilievi, in particolare quelli che utilizzano nuove tecnologie come il laser scanner, hanno il loro costo, sia che vengano realizzati in modo accurato che in modo approssimativo.

Il costo del rilievo laser scanner non cambia a seconda della qualità delle nuvole di punti ricavate dal rilievo, per questo il consiglio è sfruttare appieno l’investimento per realizzare un rilievo accurato e preciso, anche se questa scelta richiede inevitabilmente più tempo di realizzazione.

CAD vs BIM: Perché scegliere lo Scan to BIM come processo innovativo

Lo Scan to BIM è considerato un processo innovativo, ma quali sono i vantaggi rispetto alla restituzione CAD? Vediamo le differenze di CAD vs BIM e facciamo un confronto tra le diverse tecniche di rilievo.

CAD vs BIM: le differenze

Possiamo considerare il BIM come un’evoluzione del CAD, ma non solo. Il modello CAD è una rappresentazione grafica del progetto o di parti di esso, mentre il modello BIM restituisce digitalmente l’intero progetto.

Con il BIM e il processo Scan to BIM cambia quindi il punto di vista sulla progettazione, che non è più una semplice rappresentazione grafica ma una metodologia di lavoro.

Non solo, a livello tecnico il BIM è integrato con la tecnologia del rilievo laser scanner, mentre il CAD si lega al rilievo tradizionale con stazione totale.

Processi a confronto: rilievo laser scanner e rilievo tradizionale

Sia il laser scanner che il rilievo tradizionale hanno i propri vantaggi e svantaggi, per questo spesso ci si chiede quale sia il metodo di rilievo migliore.

Il rilievo tradizionale rispetto al laser scanner è più veloce nella restituzione grafica, ma presenta diverse problematiche:

  • Richiede tempi più lunghi di rilievo;
  • Porta più facilmente a risultati errati o imprecisi;
  • Genera un numero limitato di informazioni e necessita di più rilievi per poterle integrare;
  • Coinvolge almeno due persone per eseguire il rilievo;
  • La rappresentazione dello stato di fatto in CAD è limitata alle informazioni ottenute;
  • Non permette ai progettisti di avere una visione completa per iniziare a lavorare.

Il rilievo laser scanner invece è più lento nella restituzione grafica, perché è necessario lavorare sulla nuvola di punti ricavata, ma presenta numerosi vantaggi rispetto al rilievo tradizionale:

  • Velocizza il processo in cantiere;
  • Viene eseguito da una sola persona;
  • Ottiene informazioni più dettagliate e precise, senza la necessità di ripetere i rilievi;
  • Limita la possibilità di errori e imprecisioni;
  • Si integra con il processo Scan to BIM;
  • Permette ai progettisti di avere un quadro completo del lavoro da svolgere, con tutte le informazioni necessarie per avviare il processo.

I vantaggi dello Scan to BIM rispetto alla restituzione CAD

Il laser scanner integrato al BIM è un processo innovativo che permette di ottenere una quantità maggiore di informazioni e dati più precisi.

Rispetto alla restituzione in CAD lo Scan to BIM:

  • Ha una base più completa di dati e permette di conoscere tutte le informazioni sull’edificio;
  • Permette di lavorare condividendo in tempo reale le informazioni con gli altri membri del team;
  • Ottimizza tempistiche, costi e gestione del lavoro;
  • Migliora la sicurezza in cantiere;
  • Offre una visione completa sul lavoro da svolgere in ogni fase, dalla progettazione fino al facility management.

Il BIM rispetto alla restituzione CAD è una tecnologia più moderna e innovativa, ma questo non vuol dire che il CAD vada completamente demonizzato.

La restituzione CAD permette infatti di condividere e modificare progetti più facilmente e rapidamente e di rilevare eventuali problematiche come disallineamenti in modo più semplice rispetto ai software parametrici.

Che cos’è il rilievo topografico e come si fa?

Il rilievo topografico è una misurazione fondamentale che ogni geometra deve saper realizzare al meglio. Vediamo cos’è, come funziona e quali sono i suoi obiettivi e gli strumenti per realizzarlo.

Definizione di rilievo topografico

Il rilievo topografico permette di rappresentare graficamente un edificio e l’ambiente che lo circonda, attraverso la misurazione di dati precisi per ottenere e riportare su carta o digitalmente forma, pendenza e posizione degli elementi presenti nell’area da rilevare.

Si tratta di un rilievo indiretto, in cui vanno effettuati calcoli ed elaborazioni complesse per prendere le misure, e permette di misurare e gestire tramite software angoli, distanze oblique e dislivelli.

Possiamo distinguere due tipologie principali di rilievi topografici:

  • Altimetrici, in cui si calcolano i dislivelli rispetto alla superficie di riferimento misurandoli con le grandezze fisiche;
  • Planimetrici, in cui si calcola la posizione di punti specifici del terreno attraverso la misurazione di angoli e distanze.

Gli obiettivi

Questo tipo di rilievo è fondamentale per la rappresentazione del territorio e ha come obiettivi principali:

  • Raccogliere informazioni dettagliate per realizzare rappresentazioni cartografiche o segnare punti sulla superficie terrestre;
  • Analizzare il territorio, trovare elementi di riferimento e tracciare confini per realizzare studi per la progettazione e costruzione di un nuovo edificio;
  • Realizzare cartine o rappresentazioni catastali di un territorio o di un edificio esistente.

Gli strumenti da utilizzare

Il principale strumento per realizzare rilievi topografici completi è la stazione totale, nata dall’unione di teodolite ottico e distanziometro elettronico, due tecnologie che permettevano rispettivamente di misurare gli angoli e le distanze.

Lo strumento della stazione totale lavora con due diverse tecnologie:

  • Raggi infrarossi, che necessitano di un prisma riflettente per eseguire rilievi estremamente precisi;
  • Raggi laser, che consentono di rilevare punti anche in ambienti difficili da raggiungere.

Insieme alla stazione totale vengono utilizzati strumenti come GPS e GNSS, e per realizzare un rilievo più preciso, accurato e veloce spesso si utilizza in sinergia anche la strumentazione per il rilievo laser scanner.

Le fasi del rilievo oltre il rilievo stesso

Ovviamente quando si parla di rilievi topografici non si intende semplicemente la fase esecutiva, ma come per qualsiasi altra tipologia di rilievo si fa riferimento anche alla fase di preparazione del rilievo e alle fasi successive, ovvero alla riproduzione grafica dell’elaborato e i lavori conseguenti.

In fase di preparazione dei rilievi topografici è importante conoscere il territorio, facendo un sopralluogo sul sito del rilievo per capire la strategia d’azione, ma soprattutto bisogna dedicare particolare attenzione ai documenti relativi, ad esempio carte catastali, visure e mappe della zona.

Questa prima fase è fondamentale quanto la fase di rilievo stesso, in quanto la realizzazione di un rilievo topografico preciso e accurato è fondamentale per le fasi successive dei lavori, prime tra tutte quelle dei rilievi di tracciamento.

I rilievi di tracciamento vengono realizzati in cantiere e permettono di eseguire un’attività di progettazione dettagliata, assicurandosi che tutti gli elementi del progetto siano in linea con le planimetrie e che vengano collocati tutti nella giusta posizione.

Le fasi da seguire per un processo Scan to BIM senza errori

Lo Scan to BIM permette di estrapolare dalla nuvola di punti un modello BIM 3D accurato e ottimizzato dell’edificio. Dalla preparazione fino alla restituzione dei dati, vediamo quali sono le fasi dello Scan to BIM da seguire per realizzare un modello digitale efficiente, completo e senza errori.

Le quattro fasi del processo Scan to BIM

Negli ultimi anni le rilevazioni laser scanner sono diventate sempre più precise, accurate e veloci, in particolare grazie alle nuove strumentazioni dotate di tutte le tecnologie per effettuare al meglio anche i rilievi più complicati.

Gli strumenti da soli però non bastano per realizzare rilievi di qualità, al contrario, ci sono delle fasi da seguire meticolosamente per considerare il lavoro completo e ben fatto.

Nel processo Scan to BIM si possono riconoscere quattro fasi principali, strettamente collegate l’una all’altra, attraverso le quali realizzare un lavoro completo e preciso. Ecco quali sono.

Preparazione del rilievo

Nella fase precedente all’acquisizione è importante realizzare tutte quelle procedure che permettono di evitare problemi in fase di scansione, quali:

  • Realizzare un’analisi approfondita per delineare la migliore strategia d’azione;
  • Scegliere la strumentazione più adatta per realizzare il rilievo;
  • Selezionare i luoghi da cui effettuare la scansione;
  • Calibrare e posizionare accuratamente laser scanner e target.

Rilevazione e scansione vera e propria

La fase di acquisizione è la fase principale del processo Scan to BIM e viene realizzata con i laser scanner, ma molto spesso queste tecnologie possono essere integrate con il rilievo topografico, per rendere la scansione più precisa e accurata.

Alla fine del rilievo laser scanner si ottengono una o più nuvole di punti, da elaborare e modificare nella fase successiva di elaborazione dati.

Elaborazione dei dati e modifica della nuvola di punti

Dopo la scansione i dati ottenuti vengono elaborati in software specifici di editing delle nuvole di punti.

In questa fase si lavora sulla nuvola di punti ancor prima di estrapolarla. Si può ad esempio:

  • Assegnare le coordinate per allineare la nuvola di punti e inserirla nello spazio reale;
  • Selezionare solo le informazioni necessarie, alleggerendo così la nuvola di punti;
  • Ricavare delle mesh da specifiche parti della nuvola.

È importante in fase di modifica ricordare l’utilizzo che si deve fare della nuvola di punti, solo così si può pulire e modificare il file filtrando solo i punti necessari e selezionando solo le informazioni utili al progetto.

In questo modo si crea una nuvola di punti leggera e priva di dati inutili.

Restituzione dei dati e realizzazione del modello digitale

Dopo aver effettuato tutte le modifiche necessarie si può passare alla fase finale del lavoro, ovvero la restituzione dei dati con l’estrapolazione della nuvola di punti e la realizzazione del modello digitale.

Nel processo Scan to BIM, dalla nuvola di punti si può estrarre un modello BIM 3D completo di tutte le informazioni necessarie per la realizzazione del progetto e per la gestione di tutte le fasi della sua vita.

La modifica della nuvola di punti in fase di elaborazione dei dati facilita la scelta dell’adeguato Livello di definizione del modello BIM, permettendo di selezionare solo le informazioni necessarie al progetto e al modello stesso.

Come scegliere gli strumenti migliori per il rilievo laser scanner?

Ormai lo sappiamo bene, ogni rilievo è diverso dall’altro. Per questo motivo è impensabile avere a disposizione un’unica tipologia di strumenti per il rilievo laser scanner ed è necessario dotarsi di strumentazioni diverse in base al tipo di rilievo da eseguire.

Vediamo quali sono le tipologie di strumentazione e quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione per orientarsi nella scelta.

Le tipologie di strumenti laser scanner 3D

Prima di specificare le caratteristiche su cui basare la scelta della strumentazione per i rilievi laser scanner, vediamo quali sono le principali tipologie di strumenti esistenti.

1. Mobile o terrestre

I laser scanner 3D possono essere sia mobili che terrestri. I primi sono più semplici da utilizzare, veloci e flessibili, ideali per fare delle scansioni rapide dove non è necessaria una precisione eccessiva.

Utilizzare i modelli terrestri richiede invece maggiore esperienza e più tempo di acquisizione, ma dalle scansioni si ottengono dati più precisi, immagini in alta risoluzione e nuvole di punti più dettagliate.

2. Camera scanner o Panorama scanner

I Camera scanner sono laser scanner 3D ideali per effettuare rilievi di superfici situate a distanza, mentre i modelli di laser scanner Panorama sono ideali per scansioni dettagliate e precise, ad esempio di interni o di strutture architettoniche complesse e dettagliate.

3. Con camera digitale interna o esterna

Le camere digitali interne spesso hanno una bassa risoluzione, per questo generalmente si preferiscono scanner con camera montata all’esterno e integrata al software di acquisizione.

Le caratteristiche da considerare negli strumenti per il rilievo laser scanner

1. Tipologia di misurazione e distanza massima di misura

Questi sono i due elementi fondamentali nella scelta degli strumenti per il rilievo laser scanner. Le tipologie di misurazione si dividono in:

  • Triangolazione ottica, per scansionare piccoli oggetti con un’alta risoluzione e ad un massimo di 25 metri di distanza;
  • Differenza di fase, per scansionare oggetti più grandi con una distanza da 2 fino a 80 metri;
  • Tempo di volo, per scansionare oggetti molto grandi posizionati da 2 metri di distanza fino a 6 km.

È importante ricordare che più lo strumento raggiunge una portata ampia, ovvero una distanza maggiore, minore sarà la risoluzione dell’acquisizione.

2. Velocità di acquisizione

La velocità è una caratteristica importante di uno strumento per il rilievo laser scanner, perché permette di ridurre i tempi e i costi della scansione. Questa può andare da pochi secondi a qualche minuto e dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Tipologia di misurazione e distanza dell’oggetto;
  • Velocità dei sistemi meccanici dello strumento;
  • Passo angolare e campo visivo di acquisizione.

3. Precisione e accuratezza

La precisione è una caratteristica tipica di uno strumento. È la sua capacità, a parità di sollecitazioni e di condizioni di misura, di fornire più volte la stessa risposta. L’accuratezza invece riguarda la misura ed è la differenza tra valore reale e valore misurato.

Non sempre è necessario avere uno strumento preciso e accurato al millimetro. In caso di rilievi ambientali, ad esempio, non è necessaria una grande accuratezza, mentre è fondamentale nel rilievo di aree interne di un edificio.

4. Tipologia di software integrata

Oltre alle caratteristiche citate è importante assicurarsi che gli strumenti abbiano un software di acquisizione di qualità, dotato di tutte le caratteristiche necessarie a realizzare un rilievo preciso e accurato, tra cui facilità di utilizzo, presenza di automazioni e anteprima delle scansioni.

5. Peso e resistenza

Ultimo ma non meno importante, è fondamentale tenere in considerazione il peso degli strumenti e la loro resistenza agli urti, perché molto spesso devono essere trasportati manualmente e spostati, in particolare durante i rilievi di zone problematiche.

I vantaggi del rilievo integrato nel processo Scan to BIM

L’utilizzo in sinergia del BIM con le tecniche di rilievo laser scanner ha portato numerosi vantaggi al settore AEC. Il processo Scan to BIM può essere ulteriormente migliorato grazie alle tecniche di rilievo integrato, vediamo quali sono i vantaggi per i rilievi e la realizzazione di nuvole di punti.

I rilievi topografici

Per realizzare qualsiasi tipo di progetto, sia esso l’edificazione di un nuovo edificio o la ristrutturazione di una costruzione preesistente, il punto di partenza per effettuare un buon lavoro è la conoscenza del territorio e del sito in cui si trova l’edificio.

Questo è possibile attraverso i rilievi topografici, da realizzare con le tecnologie più adatte in base al tipo di sito che si ha davanti.

Nel corso degli anni le tecnologie a nostra disposizione per i rilievi topografici si sono moltiplicate, diventando sempre più precise ed efficienti, e ad oggi si possono effettuare rilievi utilizzando ad esempio:

  • Sistemi di misura GPS;
  • Stazioni totali;
  • Fotogrammetria;
  • Droni per i rilievi aerei;
  • Laser scanner 3D.

Alle tecnologie di rilievo negli ultimi anni si è aggiunto l’utilizzo in sinergia del BIM, che ha dato vita al processo Scan to BIM e ha portato numerosi vantaggi al settore AEC.

Cosa sono le tecniche di rilievo integrato

Il BIM è nato come metodologia per la realizzazione di nuovi progetti e edifici, ma sempre più spesso viene utilizzato anche per ottenere un modello digitale di edifici già esistenti, in particolare di edifici storici e dall’alto valore architettonico.

Per questo spesso si hanno davanti rilievi particolarmente difficili da effettuare e che possono creare numerosi problemi, in particolare in caso di:

  • Edifici complessi o di grandi dimensioni;
  • Aree interne ed esterne dell’edificio;
  • Edifici storici con architetture dalle forme particolari;
  • Costruzioni in aree difficili o con una situazione logistica complicata, ecc.

La soluzione migliore in questi casi è utilizzare il rilievo integrato, ovvero l’utilizzo in sinergia di più tecniche e strumentazioni per il rilievo, per ottenere un’acquisizione dei dati più precisa e avere un flusso di lavoro coordinato.

I vantaggi di utilizzare le tecniche di rilievo integrato e lo Scan to BIM

Utilizzare le tecniche di rilievo integrato ha numerosi vantaggi ed è considerato uno dei metodi migliori per effettuare rilievi per progetti di rilievo storico e architettonico.

Lavorare con il rilievo integrato:

  • Rende il flusso di lavoro più efficiente e veloce;
  • Riduce il margine di errore;
  • Permette di ridurre tempistiche e costi;
  • Fa ottenere un maggior numero di dati e informazioni per la realizzazione di nuvole di punti più precise.

A proposito di nuvole di punti, i rilievi integrati ne semplificano il processo di creazione e di unione anche grazie all’utilizzo in sinergia di soluzioni e software diversi per la loro estrazione.

Utilizzare più software interconnessi tra loro permette di:

  • Aumentare la produttività;
  • Avere più controllo sui dati;
  • Verificare già in cantiere la precisione e la qualità delle scansioni per ottimizzare fin da subito la nuvola di punti; 
  • Lavorare sulla nuvola di punti già in cantiere, eliminando i dati non necessari e le scansioni sovrapposte per alleggerirla, condividerla facilmente e iniziare il processo Scan to BIM per ottenere un modello digitale As Built dell’edificio.

Perché integrare la realtà virtuale nella progettazione?

Sfruttare la Realtà Virtuale nella progettazione è una delle ultime frontiere del settore AEC. Ecco quali sono i vantaggi per i progettisti e quali tecnologie associare a BIM e realtà virtuale.

Che cos’è la realtà virtuale

La realtà virtuale, conosciuta anche come RV o VR, è una simulazione digitale della realtà, realizzata al computer e da esplorare attraverso l’utilizzo di sistemi come i visori, che rendono l’esperienza immersiva.

Come si collegano BIM e Realtà virtuale

Possiamo considerare la realtà virtuale come una naturale evoluzione del BIM.

Il modello 3D proposto dal BIM è infatti una digitalizzazione dell’edificio reale, che può essere:

  • Visualizzato e navigato tramite pc, tablet o smartphone;
  • Esplorato in realtà virtuale attraverso un visore.

Le nuove frontiere della realtà virtuale nella progettazione e nel BIM

Oggi la tecnologia sta facendo passi da gigante anche nel settore AEC e la realtà virtuale può essere integrata con altre tecnologie immersive a disposizione dei progettisti, ad esempio:

  • Strumenti virtuali collaborativi come gli studi virtuali, che permettono a tutte le figure coinvolte nel progetto di lavorare e presentare modelli 3D nello stesso ambiente virtuale in tempo reale;
  • Software immersivi per coordinare il lavoro in ogni fase di vita del progetto, creando dei flussi di lavoro ottimizzati;
  • Tecnologie e software provenienti dal mondo dei videogiochi, come i serious game, che portano la gamification nel mondo delle costruzioni e permettono così di migliorare i processi e anche di fare formazione in modo immersivo ed efficace;
  • Metaverso, in cui le persone fisiche vengono trasportate grazie all’utilizzo di avatar e possono lavorare contemporaneamente e in tempo reale con più software, migliorando i processi collaborativi.

Perché è utile la realtà virtuale per i progettisti

Grazie alla realtà virtuale e alle nuove tecnologie è possibile realizzare un’esperienza immersiva, utile sia per committenti e clienti finali, che hanno così un’idea più realistica dell’opera fin dalla fase di progettazione, che per i progettisti stessi.

Utilizzare la realtà virtuale nella progettazione offre numerosi vantaggi ai progettisti, che fin dalle prime fasi di ideazione possono:

  • Integrare le informazioni tra BIM e Realtà Virtuale, riuscendo così a leggere tutte le informazioni relative al progetto attraverso i singoli oggetti;
  • Conoscere ogni dettaglio sull’edificio e sulle sue strutture interne;
  • Esplorare l’edificio in scala 1:1;
  • Avere tutte le informazioni relative all’edificio in tempo reale, per pianificare e gestire il lavoro;
  • Identificare, segnalare e correggere difetti ed errori;
  • Anticipare eventuali modifiche e attuarle fin dai primi momenti;
  • Lavorare in un unico ambiente con le altre figure coinvolte nel progetto, migliorando la comunicazione e il coordinamento;
  • Vedere in anteprima come sarà l’edificio una volta terminato;
  • Migliorare il flusso di lavoro e curare al meglio ogni dettaglio.

A tutti questi vantaggi si aggiungono anche:

  • Vantaggi relativi alla manutenzione dell’opera, programmabile già in fase di progettazione;
  • Un miglior approccio al cliente, a cui mostrare fin dalle prime fasi l’opera virtuale compiuta in ogni suo dettaglio, per gestire fin dalla progettazione eventuali cambiamenti e offrire al cliente un’esperienza più completa.

Quante e quali sono le dimensioni del BIM?

Sappiamo cos’è il BIM e quali sono i suoi vantaggi, ma come vengono gestite le diverse informazioni al suo interno? Vediamo cosa sono le dimensioni del BIM e come vengono utilizzate all’interno di un progetto.

Cosa sono le dimensioni del BIM

Quando si parla di dimensioni, in un progetto architettonico si pensa alla rappresentazione grafica dell’opera, ovvero a 2D e 3D, dimensioni relative alla geometria dell’opera.

Sappiamo però che all’interno di un progetto BIM non ci sono solo le informazioni geometriche, ma anche informazioni relative ad ogni fase di vita del progetto, dalla sua ideazione fino al suo smantellamento.

Questo porta all’esistenza di nuove dimensioni, le dimensioni BIM, contenitori di informazioni aggiuntive su ogni aspetto del progetto, fondamentali per la corretta realizzazione e gestione dell’opera.

Quali sono le 7 dimensioni del BIM

Le dimensioni BIM sono regolate dalle norme UNI 11337, che riconoscono sette dimensioni, dal 3D fino al 7D.

BIM 3D: Modellazione tridimensionale

Grazie alla dimensione 3D del BIM si ottiene un modello tridimensionale dell’opera, del tutto simile all’edificio reale e contenente tutte le informazioni relative alla sua geometria.

Avere un modello 3d dell’opera permette di visualizzare il progetto anche prima della sua effettiva realizzazione e offre la possibilità di intervenire in anticipo con eventuali modifiche.   

BIM 4D: Tempistiche

Il BIM 4D è relativo alla pianificazione e alla gestione delle tempistiche del progetto. Avere tutte le informazioni sulle tempistiche è fondamentale per:

  • Migliorare la comunicazione tra i membri del team;
  • Anticipare eventuali problematiche;
  • Ridurre gli errori.

In questo modo si ottimizza il lavoro e si gestisce efficacemente ogni fase del progetto.

BIM 5D: Costi e quantità

Con il BIM 5D è possibile fare un’analisi dettagliata dei costi e del quantity takeoff, la quantificazione dei costi specifici di ogni lavorazione inclusa nel progetto, ad esempio:

  • Materiali;
  • Quantità;
  • Manodopera.

Questa dimensione permette di:

  • Monitorare e controllare i costi anche in caso di modifiche;
  • Gestire in modo più efficace le lavorazioni del progetto;
  • Automatizzare il calcolo dei costi.

BIM 6D: Gestione

Il 6D è relativo al Facility Management del progetto, ovvero la gestione dell’opera in ogni fase della sua vita.

Fornisce informazioni riguardanti elementi quali:

  • Impianti;
  • Stato dei componenti;
  • Specifiche tecniche;
  • Garanzie;
  • Manuali di manutenzione, ecc.

Questo permette una gestione completa ed efficiente dell’opera, con una particolare attenzione sulla riduzione degli errori, sulla diminuzione dei costi e sulle scelte più sostenibili per il progetto. 

BIM 7D: Sostenibilità

A proposito di sostenibilità, il BIM 7D è incentrato sulle informazioni relative alla sostenibilità dell’opera, in ambito:

  • Ambientale;
  • Economico;
  • Sociale.

Permette di realizzare stime sul consumo energetico dell’opera, al fine di ridurle e rendere il progetto sostenibile.

Tre nuove dimensioni: 8D, 9D e 10D

A quelle appena citate, oggi si parla di nuove dimensioni, che vanno dall’8D al 10D, che non sono ancora normate.

BIM 8D: Sicurezza

Il BIM 8D aggiunge alle sette dimensioni tutte le informazioni relative alla sicurezza del progetto.

Contiene informazioni relative alla gestione del cantiere, per prevenire situazioni di rischio e garantire la sicurezza di tutte le figure coinvolte nella costruzione dell’opera.

BIM 9D: Costruzione snella

Attraverso il BIM 9D è possibile digitalizzare i processi, facilitando e snellendo il lavoro. Permette di:

  • Ottimizzare o eliminare le attività che non aggiungono valore;
  • Automatizzare i processi;
  • Lavorare in un’ottica BIM client-driven.

Questo per risparmiare tempo e costi e lavorare in modo più efficace in ogni fase del progetto.

BIM 10D: Industrializzazione del settore AEC

Il BIM 10D racchiude in sé l’obiettivo comune delle restanti nove dimensioni, ovvero industrializzare e rendere il settore delle costruzioni più produttivo, ottimizzando ogni fase di vita dell’opera.

Questo è possibile attraverso le nuove tecnologie, che permettono di centralizzare i dati e ottenere una visione completa del progetto, integrando dati relativi al settore finanziario, commerciale, ambientale, della sicurezza, dell’analisi dei rischi, ecc.

Cosa sono i target e perché sono importanti in un rilievo laser scanner

Un buon rilievo laser scanner non può contare solamente su una strumentazione di qualità. È necessario, infatti, partire da una pianificazione strategica di tutte le fasi del rilievo, che comprende anche il posizionamento degli strumenti e dei target laser scanner.

Cosa sono e a cosa servono i target in un rilievo laser scanner?

Cosa sono i target laser scanner

I target o markers laser scanner sono accessori di supporto alla strumentazione per i rilievi, che permettono di registrare la scansione e di effettuarla in modo più efficiente, fungendo da punti di riferimento sul territorio.

Vengono utilizzati in particolare nelle scansioni laser scanner delle aree esterne e garantiscono un’alta precisione, specialmente quando si tratta di unire i risultati di più scansioni.

I target devono essere:

  • Ben visibili dal laser scanner;
  • Facilmente adattabili alle caratteristiche del terreno;
  • Facili da posizionare e da rimuovere.

Esistono due tipi di target:

  • Naturali, ovvero elementi particolari e facilmente riconoscibili durante la scansione come bordi o porte;
  • Artificiali, accessori riflettenti alla lunghezza d’onda del laser scanner. I target artificiali

Ci sono diverse tipologie di target laser scanner artificiali, vediamo quali sono.

1. Target piani o cartacei

Questi sono i target più utilizzati, tipicamente quadrati ma anche di forma circolare, e vengono poggiati a terra o fissati a una superficie. Sono realizzati con due colori disposti a scacchiera per essere visibili dagli scanner e sono i più economici, in particolare quelli cartacei che possono essere stampati.

L’importante, quando si stampano i target cartacei, e di non utilizzare una stampante a getto d’inchiostro, altrimenti si rischia che il laser non veda i diversi colori e faccia una scansione imprecisa.

2. Target sferici

I marker laser scanner sferici sono i più pratici da utilizzare, perché con la loro forma sono più semplici da posizionare e rendono la scansione più efficace da ogni direzione.

Generalmente sono dipinti con una specifica vernice bianca riflettente e possono essere sia dotati di un sostegno che di una base magnetica, più moderna e pratica. 

3. Target contrassegnati con ID

I target con ID possono essere sia piani che cartacei o sferici e sono dotati di numerazioni e matrici diverse e univoche.

Avere dei target contrassegnati con un ID permette di lavorare in modo più agevole anche in situazioni particolari, come in presenza di più elementi simili geometricamente tra loro (colonne, finestre ecc.), che in ambienti stretti.

Gli ID permettono infatti alle nuvole di punti ottenute da diverse scansioni di agganciarsi tra loro per ottenere un rilievo e una nuvola di punti completi dei dati necessari.

Come utilizzare target e markers per il rilievo laser scanner

I marker laser permettono di creare dei punti che vengono riconosciuti facilmente dal laser scanner. Utilizzarli fa impiegare un tempo maggiore per la scansione, ma semplifica l’acquisizione dei dati e permette di realizzare un lavoro di registrazione più veloce ed efficiente.

È importante però saper utilizzare questi accessori per eseguire delle scansioni corrette.

  • Prima di tutto è importante acquistarli o realizzarli in materiali specifici, né lucidi né trasparenti, e soprattutto posizionare correttamente i target, che altrimenti possono portare a una scansione errata del territorio.
  • Ogni area da scansionare inoltre ha caratteristiche specifiche e per questo dovranno essere utilizzate tecniche diverse, il consiglio perciò è quello di avere a disposizione durante un rilievo più tipologie di marker e target laser scanner per poter utilizzare le migliori in ogni situazione.
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